Vie del naturalismo
SALA XXV
In questa sala si può osservare come la pittura lombarda della seconda metà dell'Ottocento sia spesso sospesa tra le sperimentazioni divisioniste e una
sognante rievocazione del vero naturale. Il lirico Ritratto della figlia Anita di Giovanni Sottocornola scompone il colore, ridotto alle gamme degli
azzurri del fondo e al bianco della veste, in ampie campiture di luce. Plinio Nomellini, forse il più originale tra i pittori divisionisti, rappresenta un
momento di vita familiare con una pittura dai toni aciduli e pervasa di un'elegante vibrazione di piccole zone di luce e ombra. Accanto a questi importanti
dipinti sono visibili scene di genere dai toni idilliaci, quali Il ritorno dalla sagra di Mosé Bianchi e Mattino d'estate di Pietro Chiesa,
esempi di un modo più tradizionale di rendere gli effetti di luce.
OPERE ESPOSTE
Pietro Chiesa (1876- 1959)Mattino d'estate1890
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Bianchi Mosè (1840- 1904)Il ritorno dalla sagra1887
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Plinio Nomellini (1866- 1943)Prime letture1906
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Giovanni Sottocornola (1855- 1917)Ritratto della figlia Anita1903
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Luigi Secchi (1853- 1921)In riposo1883
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Vittore Grubicy De Dragon (1851- 1920)Ritratto di donna alla finestra (Ritratto di persona cara a Val di Scalve o Luisa Violini)1886
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Emilio Longoni (1859- 1932)Malinconia1895
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