SALA XXIX

La sala comunica attraverso tre archi con l'attigua sala da ballo (sala XV), quasi a formare un unico spazio. Dalle finestre che si affacciano sul cortile si gode di un'ampia veduta dei vicini Giardini Pubblici Indro Montanelli di Porta Venezia, originariamente progettati da Giuseppe Piermarini, architetto attivo nella Lombardia austriaca del XVIII secolo. Qui trovano posto, in una pausa rispetto al percorso cronologico delle sale, ma in accordo con le decorazioni neoclassiche dell'ambiente, due lunette a tempera di soggetto mitologico di Andrea Appiani e due busti in bronzo, il Napoleone I di Antonio Canova e il Ritratto di Eugenio di Beauharnais di Gaetano Manfredini. Quest'ultima effigie ci tramanda il volto di colui che, da viceré d'Italia, fece della villa la sua reggia, commissionando quei lavori di completamento secondo lo sfarzoso stile Impero che caratterizza le decorazioni delle principali sale del primo piano.